Oggi, 13 Dicembre è Santa Lucia, e qui in provincia di Brescia è una data speciale. I bambini non stanno nella pelle nell’udire quei campanellini che preavvisano l’arrivo di una notte speciale. Lavati i denti, messo il pigiamino, i bimbi corrono nel letto a far la nanna in attesa dei loro doni e dolcetti.
Ma perché c’è questa tradizione di Santa Lucia? Io mi sono trasferita qui 5 anni fa e non avevo idea di questa usanza, così, finalmente, mi sono documentata.
Anticamente, il 13 dicembre era visto come il solstizio d’inverno, e da qui nasce il detto che ho messo come titolo. Non una giornata qualunque, se si pensa che anche nell’antica Roma il solstizio era un periodo di festeggiamenti, i Saturnalia, che duravano una settimana! Un’occasione per festeggiare Saturno, il dio che dominava l’età dell’oro, quando gli uomini vivevano in eguaglianza e felici; così in questi giorni si banchettava e ci si travestiva con maschere. Queste feste sono, inoltre, all’origine del nostro Carnevale.
Oggi è diventata una festa religiosa e la tradizione della santa martire che porta i doni ha diverse origini. Qui in provincia di Brescia si narra che, nel XVI secolo, la città fosse stata colpita da una grave carestia e che alcune signore di Cremona abbiano così distribuito dei sacchi di grano ai meno fortunati (ci si riallaccia idealmente all’età dell’oro e di eguaglianza citata prima!) attraverso una carovana di asinelli. Lo fecero però di nascosto, durante la notte e al risveglio la città pensò ad un dono divino. Nacque così la tradizione dei doni della santa durante la notte tra i 12 e il 13 dicembre.
Ma qual è la vera storia della santa? Lucia era una giovane e bella donna, vissuta nel III o IV secolo, promessa in sposa. Un giorno la madre ebbe una grave emorragia e lei andò a Catania sulla tomba della martire Agata per pregare e questa le si mostrò e le disse di dedicare la sua vita ad aiutare i poveri. Ruppe il fidanzamento e così fece. Il fidanzato, poiché così non avrebbe ottenuto la dote la accusò di essere Cristiana (in questo periodo vi erano le persecuzioni di Diocleziano!) Questa venne presa e giustiziata in pubblico, anche se, inizialmente, né uomini forti, né il fuoco riuscirono a piegarla per volere divino. È solo dal XV secolo che si parla dell’episodio in cui le vengono strappati (o si strappa) gli occhi.
